Effetti primacy e regency nelle liste di elementi
Per svolgere le attività quotidiane, anche le più banali, le persone fanno uso scorciatoie mentali che consentono di elaborare nuove informazioni e prendere decisioni in maniera veloce; queste scorciatoie funzionano similmente ad algoritmi intuitivi e permettono di rispondere in modo quasi automatico agli innumerevoli stimoli che si presentano.
Le scorciatoie mentali generano però delle risposte approssimative e a volte determinano errori di valutazione e distorsioni (chiamati bias cognitivi).
Comprendere che esistono processi inconsci che guidano e incidono sul modo in cui viene percepita la realtà diventa essenziale per creare una user experience di successo. Grazie alla crescente popolarità del neuromarketing, si pone oggi sempre più attenzione sullo studio delle forme di comunicazione più efficaci a influire sui processi decisionali del consumatore.
Uno di questi automatismo congitivi riguarda l'ordine dei contenuti sui siti web: le persone normalmente riescono a ricordare circa cinque o sei elementi nella memoria di lavoro: a questo proposito, i bias di primacy e regency hanno importanti implicazioni a livello di user interface design.
Di fronte a una serie di elementi (ad esempio una lista di prodotti, di opzioni, servizi o immagini) le persone tendono a ricordare maggiormente gli elementi collocati nelle prime (effetto primacy) e nelle ultime posizioni (effetto regency), mentre gli elementi collocati al centro tendono a essere più facilmente dimenticati o totalmente ignorati.
Se la lista di prodotti o altri elementi è abbastanza corta, a incidere sull’utente sarà maggiormente l’effetto primacy; l’effetto regency, invece, è più comune nel caso di liste abbastanza lunghe. Queste distorsioni si applicano a liste con almeno quattro o cinque elementi, ovviamente se l'elenco è composto da pochi elementi la probabilità che gli individui li ricordino tutti è molto alta.