Come la voice search sta cambiando le ricerche
Secondo i dati Google, nel 2012 le persone che utilizzavano uno smartphone erano solo il 28% dell'intera popolazione mentre nel 2016 la percentuale ha raggiunto il 70%.
I dispositivi mobile hanno modificato le nostre abitudini e il modo in cui effettuiamo ricerche su internet.
Nel 2014 si era osservato un incremento della ricerca online con un solo termine poichè l'ascesa del mobile e della geolocalizzazione consentiva alle persone di effettuare le ricerche senza specificare il luogo. Questo trend è stato lentamente sostituito e dal 2015 anche grazie alla Ricerca Vocale, le persone utilizzano 3 o più termini.
Le ricerche vocali sono state circa il 20% del totale nel 2016 e si prevede che nel 2020 il 50% delle ricerche sarà vocale
La voice search sta facendo sentire i suoi effetti sul tipo di ricerche effettuate dagli utenti. Se in passato le informazioni venivano ricercate in modo piuttosto meccanico e robotico, scambiando anche l’ordine delle keyword, ora ci si rivolge ai motori di ricerca come se fossero persone con le quali interloquire, imitando la comunicazione naturale.
Due sono i trend individuati:
- cresce la Long Tail: le ricerche si avvicinano al linguaggio naturale, le query diventano più lunghe e diversificate,
- aumentano le "question-words": sempre più ricerche iniziano per "cosa, come, chi, quando, quanto". Questo dato è interessante perché può fornire indicazioni sull’intenzione di ricerca ed eventualmente sulla propensione dell’utente alla conversione.
Un sito con contenuti "umanizzati " e dotato di una sezione FAQ curata è di certo una una buona soluzione di partenza per andare incontro a questi cambiamenti.