Case History di due penalizzazione algoritmiche di Google
Nell'ultimo periodo siamo stati contattati da due aziende, operanti in settori diversi, i cui siti, in precedenza entrambi in prima pagina, nel giro di pochissimo tempo, hanno perso rispettivamente 50 e 60 posizioni.
Esistono due tipi di penalizzazioni, quelle manuali e quelle algoritmiche.
Le prime sono le più semplici da individuare e da risolvere, spesso è Google che segnala il problema riscontrato; questo tipo di penalizzazione è il risultato di un problema grave presente sul sito web e/o dall'applicazione di tecniche SEO non tollerate dalle linee guida. Una volta corretto il problema il sito torna nel giro di pochi giorni nelle posizioni originarie.
Le seconde invece sono estremamente più difficili da individuare, l'eventuale correzione si vede in tempi mediamente più lunghi e questo fa sì che l'approccio debbe essere più cauto e gli interventi distribuiti nel tempo in modo tale da valutare i risultati di ogni attività svolta.
Entrambi i siti si presentavano in maniera esteticamente professionale, costruiti con tecnologie recenti e non presentavano penalizzazioni manuali.
Sito 1: contenuti di bassa qualità
- Presenza massiccia di refusi ed errori grammaticali nelle pagine
- Titoli ripetuti
- 80% dei testi, titoli e snippet compresi, scritti in maiuscolo
La somma di questi tre fattori con ogni probabilità ha fatto sì che l'algoritmo di Google considerasse i contenuti come "poor content" penalizzando il sito.
Sito 2: schema di link
Il cliente, pensando di far bene, aveva accettato una proposta di scambio link ricevuta via email. Un singolo link in uscita, ripetuto in tutte le pagina lo ha fatto entrare in un "pattern di link" che conivolgeva siti di bassa qualità e ha determinato la penalizzazione.
Risolvendo i problemi, nel giro di una trentina di giorni tutti e due i siti sono tornati nelle posizioni originarie, rispettivamente quarta e settima posizione.