La qualità secondo Google, seconda parte

In precedenza abbiamo visto quali sono i criteri per valutare la qualità di una pagina web. Ora vedremo quali sono le caratteristiche delle pagine di bassa qualità e la valutazione del contenuto supplementare, del layout, del sito di riferimento, della sua reputazione e della frequenza di aggiornamento.
Le pagine di bassa qualità
Le pagine di alta o altissima qualità dimostrano che l’autore per la loro creazione ha investito impegno, tempo, esperienza o talento. Le pagine di bassa o bassissima qualità, al contrario, si dimostrano carenti sotto questi aspetti.
Le linee guida ricorrono al paragone con gli studenti che quando devono scrivere dei report ricorrono a trucchi come:
- Comprare tesi online o pagare qualcun altro per scriverli al loro posto
- Usare sotterfugi
- Scrivere in fretta senza bozze né revisione
- Riempire il report con immagini grandi e distraenti
- Copiare l’intero report da un’enciclopedia, o parafrasare il contenuto cambiando qualche parola o la struttura delle frasi qua e là
- Riempire le pagine con frasi del tutto ovvie che ripetono l’argomento del report (“L’argentina è uno Stato. La gente vive in Argentina. L’Argentina ha dei confini. Ad alcuni piace l’Argentina”)
- Usare molte parole per comunicare solo semplici idee o fatti (“I panda mangiano bambù. I panda mangiano molto bambu. È il cibo migliore per un panda”)
Riguardo al contenuto copiato, le linee guida specificano che ciò include sia la copia esatta di un contenuto o parte di esso, sia la parafrasi, invitando i quality raters a inserire nel motore di ricerca alcuni brani del testo.
Note personali:
trovo l'esempio non perfettamente calzante: è vero che uno studente non deve comprare i compiti ma ciò non significa che il proprietario di un sito web non possa ingaggiare un copywriter professionista per la creazione di contenuti di altissima qualità.
Una nota anche sil punto 4: se le immagini sono a tema e integrano il contenuto testuale, anche se "grandi", sono da considerare utili. Probabilmente le Page Quality Rating Guidelines utilizzino l'aggettivo "distraenti" come sinonimo di inutili e fuori contesto.
Valutare il contenuto supplementare
Il contenuto supplementare comprende: link di navigazione e menu, contenuti correlati e tutto ciò che permette di navigare e di arricchire l’esperienza dell’utente.
Il paragrafo 2.4 spiega come valutare questa porzione di contenuti: essi devono essere presenti ma non invadere il campo del contenuto principale distraendo l’attenzione da esso.
Sono considerati distraenti e poco utili sia i contenuti supplementari in eccesso, sia quelli di cui non è chiara la destinazione: ad esempio, i link “clicca qui” che portano a siti affiliati che vendono prodotti.
Sono considerati contenuti supplementari utili, invece, i link che permettono di approfondire o di comparare il contenuto principale, i contenuti correlati nella pagina che contiene un video, oppure i prodotti simili in una pagina prodotto.
Il layout
Le considerazioni sul layout e sull’uso dello spazio (paragrafo 2.6) ribadiscono che gli elementi grafici e tipografici devono rendere ben distinti questi elementi.
Le linee guida avvertono di valutare il layout in base allo scopo della pagina e non alla sua estetica. Pagine con un layout molto accattivante possono rivelarsi fuorvianti o poco funzionali ad assolvere al proprio scopo. Al contrario, pagine graficamente povere possono invece essere molto più fruibili.
In particolare:
- Il contenuto principale dovrebbe essere ben visibile e “davanti e al centro”. Dovrebbe essere visibile immediatamente quando un utente apre la pagina.
- Dovrebbe essere molto chiaro dove il contenuto principale è in realtà. Il layout della pagina, l’organizzazione e l’uso dello spazio, così come la scelta del font e delle sue dimensioni, dello sfondo ecc. della pagina dovrebbero rendere ciò più chiaro.
- Il contenuto principale e il contenuto supplementare assieme dovrebbero occupare la maggior parte dello spazio nella pagina.
- Gli annunci e il contenuto supplementare dovrebbero essere disposti in modo da non distrarre dal contenuto principale
- Dovrebbe essere chiaro quali parti della pagina sono annunci, etichettandoli come tali o semplicemente attraverso il layout della pagina.
Viste dalla prospettiva di chi realizza i contenuti, le indicazioni di Google definiscono insomma delle linee editoriali secondo cui ci deve essere una gerarchia chiaramente identificabile e un giusto equilibrio tra lo scopo dell’autore della pagina e quello del visitatore: quest’ultimo, infatti, quando clicca su un link deve essere consapevole della destinazione e deve ricevere qualcosa di utile in cambio.
Un esempio frequente di layout ‘ingannevole’ è la classica pagina dove sono compresenti diversi pulsanti di download oltre a quello del prodotto principale, non chiaramente distinguibili tra loro. A chi non è capitato, soprattutto utilizzando Windows, di scaricare un software diverso da quello che voleva?
Note personali:
relativamente al primo punto va considerato che le pagine web vengono viste tramite video e monitor dalle svariate dimensioni e risoluzioni, pertanto non bisogna allarmarsi se sul proprio monitor il contenuto principale non è esattamente "davanti e al centro", è importante che il contenuto principale non sia relegato ai margini della pagina.
Valutare la pagina nel contesto del sito
Il paragrafo 3 della terza sezione istruisce i quality raters su come valutare una pagina nel contesto del sito in cui si colloca.
Questo paragrafo fornisce le istruzioni per trovare la home page del sito anche quando non è evidente e per valutare se lo scopo della pagina è coerente con quello del sito (ad esempio, in un sito di ricette, la pagina con un video di una performance sportiva può risultare poco coerente).
La credibilità: il responsabile del sito e della pagina
Un altro passaggio per la valutazione è individuare chi è il responsabile del sito e il responsabile del contenuto della pagina (paragrafo 3.3): entrambi (se non coincidono) devono essere chiaramente identificabili.
Particolare importanza ha dunque la pagina ‘about’, che dovrebbe contenere preferibilmente anche un indirizzo fisico, se si tratta di un’azienda e informazioni di contatto adeguate: “I siti di alta qualità offriranno normalmente diversi modi per entrare in contatto, come indirizzi email, numeri di telefono e indirizzi fisici.”
Anche la ricchezza delle informazioni di contatto è da considerare in base allo scopo del sito. I siti che richiedono un alto livello di fiducia dovrebbero avere informazioni di contatto molto dettagliate: è il caso di ecommerce, di banche e di siti che contengono informazioni mediche. I siti che invece richiedono un minore grado di fiducia – ad esempio, un sito umoristico – possono anche non riportare l’indirizzo fisico o un numero di telefono.
La reputazione
La reputazione, secondo le linee guida (paragrafo 3.4), non è la popolarità. “I negozi online con un’alta reputazione sono quelli che servono bene i propri clienti (non quelli che vendono più prodotti)”.
Quindi, è necessario che i quality rater indaghino sulla reputazione del sito in base a due fattori: l’esperienza degli utenti reali e l’opinione degli esperti nel tema trattato dalla pagina.
I due fattori non hanno lo stesso peso per tutti i siti: per un sito di ecommerce prevarrà l’opinione degli utenti, desumibile attraverso recensioni e valutazioni degli utenti. Per altri tipi di siti che richiedono un alto livello di autorevolezza o di competenza sono più importanti i riconoscimenti ufficiali. Ad esempio che un sito di informazione medica sia approvato da un comitato scientifico.
L’aggiornamento
Veniamo a un tema che, negli stralci trapelati attraverso Searchengineland, aveva fatto alzare qualche perplessità: la frequenza di aggiornamento. Dalle indiscrezioni sembrava infatti che i quality rater fossero invitati a favorire i siti aggiornati più di frequente. In realtà (il testo delle linee guida è ambiguo), anche in questo caso il fattore dev’essere interpretato in base al tipo del sito.
“I siti di alta o di altissima qualità sono sempre aggiornati”. Ciò sembra riferirsi sia all’aggiunta di contenuti nuovi (come le notizie in un sito di news) sia alla manutenzione dei contenuti esistenti, come ad esempio in un sito di informazione medica, dove le informazioni non più al passo con le conoscenze scientifiche devono essere emendate.
Allo stesso tempo, però, “la frequenza della manutenzione dipende dallo scopo del sito”. Mentre i siti di news richiedono aggiornamenti molto frequenti, “altri siti potrebbero un ciclo molto più lento. La maggior parte delle home page dovrebbero essere aggiornate almeno ogni qualche anno”.
Il criterio dell’aggiornamento, dunque, è relativo. Fondamentalmente, un sito dovrebbe dimostrare di non essere abbandonato a sé stesso, non dovrebbe contenere informazioni datate (ad esempio, promozioni scadute presentate ancora come attuali) ed essere aggiornato con contenuti nuovi con una frequenza adeguata al suo scopo.
Note personali:
Le linee guida, nonostante siano a volte ambigue o lacunose, offrono spunti interessanti. Il tema è che la qualità deve essere percepibile e riconoscibile per i nostri destinatari, e fra costoro sono da annoverare anche Google e i suoi quality rater.