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Cos'è il ciclo di vita del contenuto e come allungarlo

Uno degli obiettivi per chi crea contenuti (articoli per blog o sito, newsletter, ecc.) è allungare il più possibile il ciclo di vita del contenuto.

Ogni volta che si crea un contenuto, che si tratti di un articolo per il blog o per il sito o di una newsletter, questo nasce, cresce e successivamente muore. Uno degli obiettivi quindi per chi crea contenuti è prolungare il più possibile il ciclo di vita del contenuto.

Tradizionalmente vengono individuate quattro fasi per questo il ciclo di vita: analisi, pianificazione, sviluppo e gestione.
Ciascuna di esse comprende una serie di analisi e operazioni che mirano ad assicurare al contenuto le migliori performance possibili.

Fase di analisi

Nella fase di analisi va identificato l’utente tipo al quale si intende parlare, individuati i temi e gli argomenti ai quali il target si sta interessando e gli ambienti nei quali avviene la raccolta di informazioni.

 

Fase di pianificazione

Questa fase consiste soprattutto nell'ottimizzazione degli accorgimenti tecnici che rendono il contenuto più performante. In ottica SEO significa ricerca di keyword da utilizzare, mentre sul piano di usabilità significa aumentare l'appetibilità e leggibilità tramite una corretta divisione in paragrafi e la ricerca di immagini e paratesti, ecc. Pianificare un contenuto significa anche tenere conto del canale a cui è destinato e usare forme e linguaggi più idonei.

 

Fase di sviluppo

La fase dello sviluppo del contenuto è quella più pratica che consiste nella scrittura del testo e nella realizzazione di tutti gli elementi grafici e multimediali individuati nella fase di pianificazione.

 

Fase di gestione

L’ultima fase ha a che vedere con la sua distribuzione del contenuto in primo luogo sul canale per cui è stato ideato. Non è detto, però, che si debba trattare necessariamente di una distribuzione singola: si può, cioè, programmare una distribuzione ripetuta del contenuto a distanza di tempo o in fasce orarie diverse e per parlare ad audience differenti. Soprattutto, si può pensare di rimediare il contenuto su canali diversi a patto di assicurarsi che, di volta in volta, sia data al contenuto la forma più adatta al canale in questione. La fase di gestione comprende anche il momento dell’analisi.

 

Come aumentare il ciclo di vita del contenuto

Con le attività di content nurturing e il repurposing content è possibile allungare il ciclo di vita del contenuto. Si possono cioè "nutrire" e riproporre sia i contenuti che hanno avuto maggire successo, aggiornandoli periodicamente e lavorando affinché non smettano di rappresentare contenuti di valore per i destinatari ma anche quei contenuti che inizialmente non hanno portato ritorni soddisfacenti, investendo cioè sul loro valore “di coda lunga”.

In questo modo, secondo alcuni studi, la durata in vita di un post sarebbe quasi 24 volte maggiore allo standard ormai tradizionalmente accettato di 30 giorni.
Durante questo ciclo di vita del contenuto allungato si alternerebbero, tre fasi:

  • o shout, che si conclude entro la prima settimana e produce un picco ripido iniziale di visualizzazioni;
  • l’echo, che può durare fino a un mese dal momento della pubblicazione o distribuzione, quando isi raggiunge il 72% delle visualizzazioni;
  • il reverberate, ovvero la fase inoltrata del ciclo di vita del contenuto dove però sono spesso imputabili quasi il 30% delle visualizzazioni e intrerazioni totali.
 
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